di Gennaro D’Andrea

Iniziata con più di un’ora e mezza di ritardo, dura fino a mezzanotte, o poco più, la seduta di consiglio comunale di ieri 9 ottobre. Pochi punti all’ordine del giorno e per altro, sconosciuti alla cittadinanza, privata anche della possibilità di assistere alla diretta streaming. E il motivo per il quale le telecamere, che tanto sono costate alle casse pubbliche, restano spente, è ancora un mistero.

Nessun consigliere comunale ad eccezione di Pasquale Del Prete che chiede spiegazioni al Presidente del Consiglio Aniello Di Marzo, ne profferisce parola. E nessuna spiegazione plausibile arriva a tal proposito dai banchi della presidenza, così come nessun addetto ai lavori ha mai più parlato del tanto agognato “Bilancio partecipativo”.

L’atmosfera che si respira al quarto piano della casa comunale ricorda, per certi versi, quella di una riunione massonica o comunque di un circolo a numero chiuso dove latita oramai da parecchio tempo, la discussione ed il confronto. La votazione sulla nomina del revisore dei conti dà il senso della misura. 19 su 19 rimasti presenti, votano la riconferma di Antonio Fiorentino.

Quella dell’informazione istituzionale, della comunicazione e della trasparenza della vita amministrativa della città, rimane un intrecciato nodo da sciogliere. Considerata anche la strana vicenda riguardante una determina dirigenziale, la 853 del 30 dicembre 2022 (Registro Generale n. 1391 del 2022) con la quale si affidava alla “Lievito Consulting Srl” di Napoli, il progetto di comunicazione e noleggio di spazi web e televisivi, con un impegno di spesa di 10.000 euro. Determina di cui nessuno ne ha mai conosciuto il destino nonostante sui social non siano mancate indiscrezioni, accuse e polemiche.

Seduta sciolta subito dopo la mezzanotte e conseguente cena conviviale di rito.