A conferma che nella coalizione dei rinnovamento vi sono tanti giovani competenti, questa settimana abbiamo incontrato l’ing. Giuseppe Grande.
A differenza degli altri, Caivano Conta è un gruppo che esiste davvero non solo sui social, ha un direttivo ed una vita associativa attiva.
Giuseppe Grande, 38 anni, Ingegnere Gestionale e Project Manager di un’azienda che si occupa di elettronica. Membro del consiglio direttivo di Caivano Conta.
Quali sono i criteri con i quali Caivano Conta sta predisponendo la propria lista?
“Innanzitutto prima di predisporre una lista, siamo costantemente impegnati nel coinvolgimento di tutte le persone che vogliano dare il proprio contributo alla rinascita di Caivano e far parte del nostro progetto, a prescindere dalla candidatura o meno.
Abbiamo bisogno di uomini e donne con idee e valori che possano aiutarci in un compito gravoso e arduo, quello di riportare normalità e dignità al nostro paese.
I criteri sono gli stessi che abbiamo proposto e condiviso nel 2020, ossia un mix di professionalità e competenze, giovani e non, ma soprattutto cittadini che abbiamo il solo interesse di dare un contributo sano alla ricostruzione del nostro paese.
Dopo i fatti recentemente accaduti, la discontinuità con quanti appartenenti alle note vicende dell’ultima amministrazione rappresenta sicuramente un criterio fondamentale, dobbiamo resettare e ripartire ex novo, per fare questo abbiamo bisogno di una condivisione totale di valori e di proporre in maniera chiara le progettualità che si intendono portare avanti e soprattutto le modalità con cui si vogliono attuare”.
Proponete alla città una lista civica ed una vocazione evidentemente innovativa.
Pensiamo alle alleanze.
Altri partiti, come il PD, hanno condotto nelle ultime settimane incontri bilaterali, sulla base di schemi nazionali che sono miseramente falliti.
Voi invece che tipo di alleanze pensate di poter costruire?
“Noi non guardiamo in casa altrui, ma siamo convinti e sicuri del percorso che vogliamo intraprendere.
Siamo disponibili a dialogare con i soggetti politici che condividono i nostri stessi valori, che hanno un’esigenza di discontinuità dal fallimento delle ultime amministrazioni e che abbiano voglia di riprendere in mano il futuro del nostro paese.
Dialogheremo con chi ha operato il rinnovamento totale della classe dirigente nell’ottica del ricambio generazionale e della priorità alle competenze non solo tra i candidati, ma anche nelle compagini direttive, in quanto non c’è bisogno solo di un cambio apparente, ma di un’inversione di marcia sostanziale che parta dalle segreterie politiche e dai direttivi”.
Così facendo vi isolate oppure rischiate di non allearvi con i partiti politici.
“Non temiamo l’isolamento politico, anzi riteniamo che sia una normale conseguenzialità alla nostra ferma volontà di essere alternativi.
Alternativi alla vecchia classe dirigente ed al vecchio modo di far politica, caratteristiche che invece vengono apprezzate dalla parte sana della città.
Noi dobbiamo essere coerenti con la nostra storia, 5 anni fa abbiamo scelto di non allearci con la vecchia politica locale ed a consuntivo i fatti recenti ci hanno dato ragione.
Siamo gli unici a non aver avuto alcun contatto con quegli ambienti e con l’ex amministrazione che era coinvolta.
Pasolini diceva che << Seri bisogna esserlo, non dirlo, e magari neanche sembrarlo>>.Oggi non vedo perché dovremmo cambiare una strada giusta. In realtà, non siamo isolati, ma siamo continuamente incoraggiati dalla città che vuole riscattarsi ed invoca il cambiamento”.
Alcuni dicono che così perderete.
“Vincere ad ogni costo e poi non poter amministrare non ci interessa. L’altra volta abbiamo perso proprio perché non abbiamo accettato compromessi, le nostre idee erano concretamente alternative alla vecchia classe dirigente e la nostra raccolta dei consensi era limpida, autenticamente protesa alla legalità, già in campagna elettorale. Gli altri hanno vinto, ma hanno poi distrutto la città. Noi andremo avanti per la nostra strada, con l’obiettivo di far vincere le nostre idee, d’altronde per citare un saggista italo statunitense <<se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui>>.
In questi giorni, sono ritornate alla ribalta accuse reciproche tra ex alleati dell’amministrazione sciolta per infiltrazione. Taluni tentano di attribuirsi la “medaglia della legalità”, che impressione avete di questo dibattito?
“Innanzitutto siamo spettatori di contesti che non ci appartengono ed ai quali siamo estranei.
È una stucchevole battaglia interna all’ex amministrazione della quale siamo stati orgogliosamente all’opposizione dal primo all’ultimo giorno.
La legalità non è una medaglia che qualcuno può mettersi in petto solo per aver fatto qualche denuncia mentre nel recente passato ha collaborato con gli stessi soggetti politici che hanno malgovernato la città. Per altro la legalità è un abito che va indossato sempre, che deve essere portato quando ci si candida, quando si chiedono i consensi e quando si governa, facendo scelte politiche e personali anche difficili.
Noi però, oltre che spettatori estranei a queste accuse, siamo amareggiati dal fatto che si continui ad alimentare un clima di polemiche.
Crediamo che bisogna mettere da parte la stagione dei veleni e dell’illegalità, ricordarla ed imprimerla come monito per il futuro, ma si deve voltare pagina ed esporre ai cittadini la propria visione di città, con quale classe dirigente si intende portarla avanti e con quali alleanze.
Elenchi alcune delle vostre priorità programmatiche
“Più che priorità programmatiche, il cardine della nostra eventuale azione di governo sarà il ripristino della normalità e della vivibilità del nostro paese.
Dobbiamo riportare la vita in città, incentivare i cittadini di tutte le età a vivere il paese e per farlo dobbiamo assicurare strade asfaltate ed illuminate, spazi pubblici sicuri e ripristinare i servizi essenziali. Non sarà facile dopo decenni di abbandono, ma dobbiamo profondere tutti gli sforzi possibili per riuscire a diventare una città normale, accogliente e vivibile.
A questi obiettivi di breve periodo vanno poi affiancati progetti di medio lungo termine che devono guardare al futuro del nostro paese e dei nostri figli e su cui stiamo lavorando per poterli presentare a breve nella nostra carta valoriale e programmatica”.
