Torna in auge un vecchio progetto. Il canile municipale. Alla buon’ora esordirebbero quanti, 8 anni fa seguirono con attenzione la contorta vicenda “dei cani spariti”, che riportammo, nel giugno 2017, con due diversi articoli del Corriere delle Città e che sfociò poi, in un “controllo a sorpresa”, il mese successivo, da parte di una delegazione formata da consiglieri comunali, assessori e funzionari ASL, in un canile di Mondragone al quale l’amministrazione comunale di Frattamaggiore aveva appaltato la custodia dei cani randagi accalappiati sul territorio frattese.
Da quella storiaccia, sulla quale sorvoliamo per carità cristiana, sembrava essersi acceso un faro sui costi oggettivamente troppo alti che l’Ente sosteneva per la custodia dei nostri amici a quattro zampe.
Scartabellando nei nostri archivi dell’epoca, abbiamo rinvenuto addirittura una vecchia accorata missiva firmata dagli allora consiglieri comunali Dario Chiariello e Teore Sossio Grimaldi ed indirizzata al sindaco Marco Antonio Del Prete (sindaco allora e sindaco oggi) e ai dirigenti di secondo e terzo settore. Parliamo del protocollo 8678 del 15/4/2019 avente per oggetto la proposta di realizzazione di un canile municipale.
La missiva, di cui riportiamo copia, era tesa ad evidenziare l’importanza della realizzazione di un canile comunale sottolineandone l’importanza in termini di risparmio economico e di ricaduta occupazionale sul territorio.
In riferimento a quella missiva, abbiamo contattato telefonicamente il consigliere in carica Teore Sossio Grimaldi al quale abbiamo chiesto quali riscontri avesse avuto a quella proposta. Ecco le sue testuali parole:
Vede direttore, non è mia abitudine apparire o “cercare di vendere fumo”. Soprattutto su tematiche di ordinaria amministrazione e che dovrebbero far parte del ruolo e delle funzioni di un consigliere. Colgo l’occasione per ringraziarla per aver “riesumato” da chissà quale impolverato cassetto la proposta di realizzazione del canile municipale protocollata dal sottoscritto e dall’ex consigliere Dario Chiariello.
Non possiamo certo affermare che questa amministrazione brilli per tempestività e trasparenza, visto che dal 2019 ad oggi sono trascorsi bel 6 anni. Sei anni, giusto specificarlo, senza alcun cenno di risposta alcuna.
Prendiamo atto della deliberazione di Giunta Comunale n. 120 del 29 maggio scorso dove si prevede, con una spesa di 500 mila euro, finalmente, quello che noi chiedevamo 6 anni fa. E teniamo presente che spendiamo circa 320 mila euro l’anno per i 170 cani in custodia in una struttura privata del casertano. Per altro, appena un mese fa, ebbi modo di interfacciarmi con il dirigente Architetto Magnifico sulla necessità di dar seguito a tale progetto.
Quello che più sconcerta è senza dubbio la spettacolarizzazione di qualunque cosa, senza per altro nessuna sostanza. Leggere sui social annunci trionfanti, riconducibili, per certi versi alla “vendita della Fontana di Trevi” nell’indimenticabile film “Totò Truffa 62”, un po’ fa girare le scatole. Fra quelli che leggono, sono pochi quelli che approfondiscono con cognizione di causa.
Fa indignare inoltre questo continuo ostentare normalità da parte di qualcuno che tenta di distrarre la cittadinanza con annunci ad effetti speciali mentre nessuna sembra preoccuparsi di affrontare tematiche serie come il caso “Carpe Diem”; I vari abusi edilizi perpetrati sul territorio frattese; Le assunzioni poco chiare nella N.U.; La scandalosa questione che ha coinvolto il Consorzio Cimiteriale, e non ultima, la vicenda della “poco trasparente gestione esterna” dell’Ambito 17. Sorvolo per non essere prolisso, sulle condizioni a dir poco indegne in cui versa la nostra cittadina, soprattutto sotto il profilo della sicurezza.