LOCULI AL CIMITERO VENDESI, MA … “BISOGNA SBRIGARSI” Partita la campagna elettorale. Consiglieri, assessori, tecnici, uscieri e affini “vendono Fontana di Trevi”

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E’ datato 7 ottobre 2019 l’atto di indirizzo per la verifica dell’esigenza di costruire nuovi loculi e cappelle gentilizie nel Consorzio cimiteriale di Frattamaggiore, e portava la firma dell’allora presidente del Consorzio il geometra Franco Di Carlo. Appena due giorni dopo ci fu la delibera del Consiglio di amministrazione, (la numero 38) sotto l’attenta supervisione del dirigente Dr. Pietro Dragone.

Un atto divenuto indispensabile poiché già due anni prima, nel 2017, non vi erano più loculi disponibili, mentre la crescente richiesta aveva raggiunto numeri importanti.

Il 10 giugno 2020, finalmente arriva il parere favorevole in merito alla regolarità tecnica, del dirigente “deux ex machina” del Comune di Frattamaggiore, Ing. Domenico Raimo, e contestualmente, arriva anche quello del responsabile dei servizi finanziari Dr. Ernesto Di Mattia, in ordine alla regolarità contabile.

Atto datato 7 ottobre 2019

4 milioni e centomila euro il preventivo di spesa. Tutta la documentazione era pronta. Relazione tecnica illustrativa; Quadro economico e fattibilità economica; Studio di fattibilità ambientale; Stima della spesa; Capitolato speciale descrittivo; Planimetrie, Piante, Sezioni, Prospetti.

Insomma tutto curato nei minimi particolari, così come da regolamento. Poi qualcosa succede. Anzi, “non succede”. Tutto archiviato. Tutto nel dimenticatoio. Per 5 lunghi anni, di costruire loculi e cappelle gentilizie nel Consorzio Cimiteriale, non se ne parla, nonostante la richiesta cresceva in maniera esponenziale.

Lo scorso lunedì sui social, divenute le nuove vetrine dove poter vendere di tutto, una nutrita pattuglia di consiglieri comunali ha spammato a più non posso la notizia. Quale? Quella a cui nessuno ci avrebbe più sperato (eccezion fatta per i “venditori di professione”).

L’annuncio è quanto mai invitante: “SI PRENOTANO LOCULI”, con allegato il modulo per la manifestazione di interesse e tanto di bollettino da pagare. “500 euri!”

Fin da subito l’iniziativa estemporanea era apparsa goffa. A molti sarà tornata in mente la scena del film “Totò Truffa 62”, allorquando il Principe della risata vendette al povero Decio Cavallo interpretato da Ugo D’Alessio, la Fontana di Trevi dietro acconto di 500 mila lire. (anche le cifre tornano).

I “più svegli” infatti, insospettiti, si sono chiesti: Cinquecento euro per cosa? Un loculo? Un fornetto? In cappella gentilizia e in qualche orripilante grattacielo? E ancora: Il progetto, per il quale, sembra, non siano stati ancora pagati i tecnici, è quello di 6 anni fa o bisognerà attenderne uno nuovo? E la previsione di consegna? Entro i prossimi 3 anni o 30?

Al di là dei buoni propostiti, serpeggia sempre più in città, il sospetto che sia già partita la campagna elettorale. In ordine sparso dove ognuno tira dritto per la sua strada in attesa dell’arrivo in gruppo al traguardo.

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