Sembra oramai prassi consolidata l’odioso fenomeno che vede l’aumento esponenziale degli abbandoni di animali, durante periodo estivo, prevalentemente cani . A Frattamaggiore si è andati addirittura oltre con lo sfratto definitivo da parte dell’amministrazione comunale alle Guardie Zoofile la cui sede è sita, ancora per poche ore, in via I Traversa Siepe Nuova nei pressi della sede dell’ASL di via P.M. Vergara.

Una decisione che lascia perplessa e delusa la cittadinanza frattese. E non solo quella a cui stanno a cuore i nostri amici a quattro zampe.

In realtà, un primo “avviso di sfratto” alle Guardie Zoofile era stato consegnato già lo scorso marzo, avendo ritenuto, questa amministrazione, “inutile” il servizio svolto dagli agenti appartenenti a questo corpo che, giova ricordarlo, nasce nel 1871 ed una legge, la 189 del 2004, lo tutela e lo autorizza a svolgere finanche attività di Polizia Giudiziaria, cosa che, purtroppo, non tutti sanno.

Una attività indispensabile per un territorio martoriato come la provincia a nord di Napoli. E se prendiamo atto che lo fa senza il contributo di enti pubblici, ma solo per spirito di volontariato, la questione assume contorni sempre più paradossali.

Divise; Equipaggiamento; Auto di servizio e carburante (14.000 euro solo nell’ultimo anno), tutto pagato attraverso forme di autofinanziamento dagli stessi agenti a cui stanno a cuore gli animali. Ma si sa. Spesso in Campania, dove non c’è “l’interesse” (nel senso più venale del termine), è da scartare. Ma su questo, stendiamo il più classico dei veli pietosi.

Abbiamo raggiunto telefonicamente il comandante delle Guardie Zoofile Raffaele Della Volpe il quale ci ha sinteticamente rappresentato l’incresciosa e paradossale situazione che li vedrebbe “morosi” in un locale di proprietà del Comune di Frattamaggiore, nonostante da questi, fu promessa una sorta di donazione per le attività svolte dal corpo delle Guardie Zoofile sul territorio. Non ultima in ordine di importanza, la preziosa ed importante opera degli agenti durante il nefasto periodo del COVID negli anni 2019/2020.

E’ proprio vero che l’irriconoscenza umana è più grande della Misericordia di Dio avrebbe chiosato il comandante Raffaele Della Volpe quando ad una sua richiesta di proroga dell’utilizzo dei locali della sede, gli venne risposto che un contributo promesso e mai elargito dall’ente, sarebbe andato a compensare l’uso degli stessi locali per un altro anno ancora.

In pratica, una compensazione in servizi di pubblica utilità in cambio di una sorta di locazione senza contratto e ricevute fiscali. Ma anche su questo tema, preferiamo non gettare benzina sul fuoco. La tenenza della Guardia di Finanza di Frattamaggiore è già oberata di lavoro in questi ultimi tempi.

Per un certo lasso di tempo, la sensibilità e l’alto senso del dovere di taluni servitori dello Stato, come il dott. Donadio del commissariato di Frattamaggiore, mise a disposizione gli stessi spazi della struttura della Polizia di Stato per le vetture di servizio e un piccolo ufficio per il disbrigo delle pratiche amministrative e di servizio. Spazi però insufficienti per custodire le centinaia di pratiche e di faldoni contenenti atti di Polizia Giudiziaria delle quali, neppure il volenteroso comandante della Polizia Municipale ha potuto trovare sistemazione.

Il Corpo delle Guardie Zoofile cura la gestione di 92 comuni in provincia di Napoli e 104 in provincia di Caserta. E non è roba da poco, specie se ci si vorrebbe affidare esclusivamente allo spirito di volontariato di chi ama gli animali. Di chi non si limita ai cuoricini sotto i post sui social corredati di foto di cani abbandonati. Di questo, la prossima amministrazione dovrà sicuramente prenderne atto, cercando di trovare una soluzione alla problematica. E’ impensabile pretendere servizi, senza neppure prendere in considerazione un semplice comodato d’uso gratuito per attività che altrove, esaltano il senso civico di una comunità.

Per la cronaca, le Guardie Zoofile da Frattamaggiore si sposteranno in quel di Giugliano in Campania dove il comune avrebbe concesso loro una sede appropriata in comodato d’uso.