Assume sempre più il sapore della beffa la questione che ha visto “lo sfratto” del Comando Provinciale Guardie Zoofile Noetaa (ex Endas) dalla sede di via I traversa Siepe Nuova di Frattamaggiore lo scorso 9 maggio. Una beffa per l’associazione che espleta oltre all’attività di volontariato, che si concretizza con la tutela di animali maltrattati o abbandonati, quella di un vero e proprio corpo di polizia giudiziaria ed amministrativa. Funzione concessa da una legge dello Stato. La 189 del 2004 (art. 55 c.p.p. demandato dall’art. 6 comma 2). Ma, sembra che questo non sia bastato a persuadere l’amministrazione comunale a concedere la proroga richiesta da Raffaele Della Volpe, comandante provinciale di Guardie Zoofile Noetaa che con protocollo 9108 del 25 marzo scorso, richiedeva 6 mesi di tempo ancora al fine di poter trovare altra sede idonea allo svolgimento delle funzioni del corpo delle Guardie Zoofile.

Per altro, ad una attenta lettura della documentazione pervenutaci in redazione, la vicenda assume contorni ancora poco chiari, poiché nello stesso protocollo si fa menzione ad un contributo di 5.000 euro inserito in una previsione di bilancio del comune di Frattamaggiore (2021-2022) per “spese carburante e divise”. Contributo mai elargito dall’ente poiché “spostato” in altro capitolato dall’ineffabile dott. Domenico Raimo (ancora lui).

Eppure, di richieste di proroga all’ente sembra ne siano arrivate più di una. Tutte senza alcuna risposta scritta, ma, a quanto dichiarato dal comandante Della Volpe, solo rassicurazioni di tipo verbale e di renziana memoria, del tipo “State sereni”, (da lì non vi caccia nessuno). Ma le cose, col tempo, cambiano. Specie se determinati equilibri politici saltano e con essi anche gli ininfluenti accordi verbali.
Alle 09,30 del 9 maggio il Dr. Domenico De Biase, dirigente del V settore patrimonio, accompagnato da agenti della Polizia Municipale, dopo aver effettuato certosino sopralluogo per valutare lo stato dei luoghi, trovati in ottimo stato poiché ristrutturati dall’ex Endas, ritira le chiavi dell’immobile lasciando senza sede le Guardie Zoofile fra lo sconcerto e la silenziosa rassegnazione dei presenti.
A poche ore dalla divulgazione della notizia, avvenuta solo qualche giorno fa, sui social l’11 luglio scorso, appare una foto ritraente l’assessore Cristiano Nappa con in braccio un simpaticissimo barboncino, in perfetto stile berlusconiano quando abbracciava il suo Dudù. Foto corredata da una sorta di “comunicato stampa” (oggi va di moda il fai da te). Testo che riportiamo sotto, integralmente.
In questi giorni si è alzato un polverone mediatico sul cosiddetto “sfratto” delle guardie zoofile dal Comune di Frattamaggiore. Ritengo doveroso fare chiarezza, anche alla luce del mio ruolo istituzionale, ma soprattutto come primo possessore e amante di animali domestici, da sempre vicino alle tematiche legate al loro benessere e alla tutela dell’ambiente.
Il 15 gennaio 2025 ho avviato una verifica interna, inviando una comunicazione ufficiale ai dirigenti del Patrimonio, dei Servizi Finanziari e dei Lavori Pubblici, per fare luce su tutte le concessioni di aree ed edifici appartenenti al patrimonio comunale, con l’obiettivo di accertare eventuali situazioni irregolari, sia sul piano contrattuale che su quello economico.
Dall’analisi è emerso che la Guardia Zoofila occupava da tempo una porzione dell’edificio comunale presso l’ex sede del Giudice di Pace, senza alcun titolo valido: la relativa concessione era infatti scaduta nel 2022 e, da allora, non è mai stata rinnovata né regolarizzata. Oltre a ciò, si è accertato che l’energia elettrica utilizzata dalla sede continuava ad essere pagata dal Comune, dunque da tutta la cittadinanza.
Una situazione non isolata: anche in altre aree della città abbiamo riscontrato occupazioni abusive o concessioni non regolarmente onorate, con oneri ricaduti sulle casse comunali.
Per questo, nel pieno rispetto delle regole e a tutela del patrimonio pubblico, ho invitato il dirigente al Patrimonio a disporre una diffida formale, invitando la Guardia Zoofila a regolarizzare la propria posizione entro 15 giorni, con l’avvertenza che, in caso di inadempienza, si sarebbe proceduto allo sgombero.
Ci tengo a ribadire che non c’è alcuna ostilità nei confronti dell’operato delle guardie zoofile, né tantomeno una volontà punitiva. Tutt’altro. Ma è mio dovere garantire legalità, equità e trasparenza nella gestione delle risorse comunali, per rispetto verso tutti i cittadini.
Ebbene, se sul formale operato dell’assessore Nappa, mero esecutore di una precisa volontà politica, “nulla quaestio”, in città restano in molti a chiedersi il perché di una decisione così perentoria e, ci si consenta il termine, per nulla umana, se si tiene conto che il grado di civiltà di una comunità si misura anche con il modo in cui ci si rapporta col mondo animale.
Decisione, quella di sfrattare le Guardie Zoofile, presa, per altro durante una torrida estate dove il triste fenomeno dell’abbandono fa registrare il picco massimo dei casi. E ancora: Dove l’urgenza di rientrare immediatamente in possesso di locali, che comunque rimarranno inutilmente liberi per chissà quanto tempo?
Ritorsioni di carattere politico? Ebbene, tenuto presente che fu proprio Giuseppe Pezzella, all’epoca assessore, ad aver fortemente voluto (a costo zero per i contribuenti), il servizio delle Guardie Zoofile sul territorio, . Forse si. Vendette anche comprensibili, in un certo qual senso, se si considera anche l’incertezza sul futuro amministrativo della città palesatasi in questi giorni, ma sicuramente deprecabili per i tempi e i modi in cui è stata messa in pratica l’azione di sfratto oltre al disservizio a danno dei nostri amici a quattro zampe che non hanno avuto la fortuna di chiamarsi “Dudù”.
