COLPO DI SCENA. IL SINDACO DEL PRETE RITIRA LE DIMISSIONI SUL FILO DI LANA 15 CONSIGLIERI COMUNALI CHIEDONO CON UN DOCUMENTO AL SINDACO DI RESTARE. MARCO ANTONIO ACCETTA MOLLANDO DE LUCA E LA CORSA A PALAZZO SANTA LUCIA. AVRA’ CARTA BIANCA FIN DA SUBITO.

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Si va avanti oramai solo a colpi di teatro. Dopo i canonici venti giorni, Marco Antonio Del Prete alle 20,45 di domenica 20 luglio, annuncia: “Ho deciso! Ritiro le mie dimissioni da primo cittadino”.

Immaginiamo il tripudio da stadio dei quindici firmatari di un documento che avrebbe ufficialmente convinto, all’ultimo minuto utile, Marco Antonio Del Prete a rinunciare alla corsa per Palazzo Santa Lucia.

Il documento riporterebbe un accorato appello rivolto al primo cittadino a rimanere alla guida di questa amministrazione, rinunciando alle proprie aspirazioni personali. Chiaro il riferimento alla competizione regionale dove fino a 48 ore fa, il nome di Marco Antonio Del Prete già figurava al numero due nella lista del Presidente “Campania Libera” subito dopo quello di Porcelli.

Inoltre, nello stesso documento si farebbe riferimento all’esigenza di preservare la stabilità amministrativa in un momento di evidente difficoltà. Difficoltà anche di comunicazione che sono apparse evidenti anche alla luce delle ultime due sedute consiliari andate praticamente deserte. Quella del 10 e del 19 luglio.

Proprio in quest’ultima convocazione, al punto 3 dell’ordine del giorno, non è passata inosservata la delicata questione riguardante la liquidazione di una questione riguardante una cooperativa edilizia, sulla quale sono puntati molti riflettori in quanto talune procedure avrebbero evidenziato notevoli incongruenze.

La stessa missiva appare per qualcuno, una sorta di atto di sottomissione dopo che il sindaco aveva mostrato chiari segnali di insofferenza verso chi più volte ha tentato di “tirarlo per la giacca”.

Discorso chiuso, sembra, anche quello che dovrebbe interessare il ventilato rimpasto in giunta. Del Prete avrebbe ottenuto anche su questo, carta bianca.

Fuori dalle mura del Palazzo intanto, la città s’interroga su cosa sia realmente accaduto in questi ultimi giorni e soprattutto in queste ultime ore.

In determinati ambienti dove impera ancora una perniciosa cultura del sospetto, si fa riferimento ad una scelta ragionata che avrebbe potuto vedere un risultato deludente per Del Prete nella corsa per le regionali. Pochi dei suoi grandi elettori lo avrebbero sostenuto. Qualcuno lo avrebbe addirittura fatto per una forma di ritorsione per non aver visto soddisfatte le “legittime richieste” per le quali gli ultimi mesi di questa consiliatura appaiono decisamente indispensabili.

Tesi verosimile, considerato il fatto che in caso di non raggiungimento dell’obiettivo regionale, la storia politica dei Del Prete sarebbe finita subito dopo lo spoglio delle schede, dove le preferenze per il sindaco di Frattamaggiore, secondo un pratico sondaggio “fai da te”, non avrebbero comunque superato le 4.000.

In un ipotetico “Gioco della Torre”, in sostanza, Marco Antonio Del Prete si è tenuto stretto la sua maggioranza (cespugli compresi) e ha buttato giù il governatore pro tempore Vincenzo De Luca (“fritturine di paranza” comprese). Considerato anche il fatto che determinati obiettivi di carattere professionale, stati portati a già casa (vedi nomina a direttore della divisione nefrologia dell’ospedale Cardarelli di Napoli).

Scelta quasi obbligata quindi, quella di continuare a coltivare il proprio piccolo orticello di casa propria. Per la serie: Meglio le uova oggi (15 per essere precisi), che la gallina deluchiana domani.

Da domattina ricomincerà l’ennesimo atto di una commedia che i cittadini saranno costretti a sorbirsi fino alla scadenza naturale del mandato. Salvo complicazioni di ben altra natura ….

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