Frattamaggiore: L’intervista a Francesco Russo Fra poche ore il Consiglio Comunale dovrà dare risposte sulla questione "Cooperative edilizie"

Spread the love

Questa sera, dopo due tentativi consecutivi andati vuoto, si assisterà all’esperimento di svolgere finalmente una seduta di consiglio comunale. All’ordine del giorno, tutta una sfilza di debiti fuori bilancio da approvare. Orbene, eccezion fatta per la maggior parte dei debiti, scaturiti questi da procedimenti giudiziari che hanno visto soccombere l’ente, e che nelle ultime ore hanno dato vita all’ennesima querelle su facebook, fra due noti esponenti politici locali (l’Ing. Giovanni Pezzullo consigliere comunale in carica e l’avvocato Camillo Pezzullo ex consigliere ed assessore al comune di Frattamaggiore.

Diatriba scaturita, a quanto pare, da “sospette combine fra avvocati”, palesemente denunciate via social all’opinione pubblica. Al terzo punto all’O.d.G. spicca un argomento di cui il nostro giornale si è occupato recentemente, e precisamente del riconoscimento di un debito fuori bilancio in favore di una cooperativa edilizia (Parco delle Mimose arl” derivante da un procedimento espropriativo PEEP, reso poi esecutivo dal Tribunale e sul quale sembrano essere state commesse “più di una leggerezza”.

A tal proposito, abbiamo provato a chiedere lumi al dottor Francesco Russo, consigliere comunale ed ex sindaco di Frattamaggiore.

  • Dottor Russo, una questione, questa in oggetto, che sembra “la storia infinita”. Ci potrebbe riassumere la questione dal suo punto di vista?
  • Senza andare ancora più indietro nel tempo, dal 2019 la Coop Mimosa , nella duplice veste di proprietaria dei suoli appartenenti all’Area PEEP e assegnataria di un lotto edificatorio, dopo aver ottenuto il decreto di esproprio definitivo (in cui venivano incluse a compensazione varie particelle che in  parte sono andate al Comune come Aree di Urbanizzazione secondaria e in parte alla stessa Mimosa come suolo edificabile), non contenta evidentemente, decide di procedere con un decreto ingiuntivo per circa 1.7 mln contro il Comune di Frattamaggiore. Il Comune dal canto suo, invece di portare la questione al TAR decide di fare come Ponzio Pilato, scaricando tutto sulle due Cooperative assegnatarie dei suoli e cioè la Cooperativa La Casa del Popolo Spa e Cooperativa Edera; In primo Grado il Comune (dichiarato contumace) e le Coop assegnatarie vengono condannate. Nel frattempo le 2 Coop assegnatarie fanno ricorso in Corte di Appello e nel mentre (Casa del popolo ed Edera) ottengono il Decreto definitivo di Esproprio a fronte del versamento della indennità di esproprio al Comune (€  1.150.000 circa) calcolate in base al decreto provvisorio di esproprio del 2012 e, a garanzia degli altri eventuali altri oneri per l’occupazione temporanea e gli espropri delle aree di urbanizzazione la stipula di una polizza fidejussoria. Le Coop diventano quindi proprietarie dei suoli dove hanno edificato a seguito del rilascio del decreto di esproprio definitivo, seppur in tempi diversi (prima CASA DEL POPOLO poi successivamente EDERA), e per la parte riguardante l’occupazione temporanea del terreno con un giudizio pendente presso la Corte di Appello.
  • Come giudica l’operato dell’amministrazione comunale in merito alla questione che si trascina oramai da più di dieci anni?
  • La scelta dell’amministrazione comunale di scaricare le responsabilità solo sulle due cooperative nel giudizio del Decreto ingiuntivo, senza rivestire il ruolo di Garante così come stabilito dalla Convenzione, si è rivelata totalmente sbagliata, tant’è che la Corte d’Appello ha stralciato la posizione delle stesse Cooperative assegnatarie rinviando il  tutto al 2026 e nel dispositivo ha fatto chiari riferimenti che la questione sarebbe dovuta essere di competenza del TAR proprio per le questioni di cui sopra poiché le obbligazioni sono completamente diverse.  Il rapporto fra il Comune (Ente espropriante) e il proprietario del terreno è di un certo tipo, mentre il rapporto fra il Comune e le Coop assegnatarie dei lotti è di un altro tipo. Si fa presente, inoltre, che il PEEP ha terminato i suoi effetti nel novembre 2023 con la fine della validità del Decreto di Occupazione Temporanea di Urgenza così come prorogato dalle delibere di Giunta Comunali nel 2017 e l’ultima del 2019.
  • Ci spieghi meglio. Lei ci sta dicendo che allo stato, quindi, il comune è soccombente per essere stato condannato in contumacia?
  • Si direttore. Lo dicono gli atti: La Coop Mimosa (difesa dallo studio Barone, consulente del Comune già dal lontano 2003 dei tanti procedimenti di esproprio…) va avanti e ottiene il pignoramento nei confronti del Comune. L’Amministrazione Comunale, quindi, nonostante il giudizio ancora pendente in corte di Appello, procede incessantemente con attacchi verso le due Cooperative, ormai proprietarie dei terreni a seguito dell’emissione del decreto definitivo di esproprio, e, incredibilmente, prima approva la Delibera di Giunta 180 del 2024 (1.4 mln per le liti pendenti ) e poi la stessa Giunta approva con Delibera n. 191 del dicembre 2024 una transazione di circa 2.500.000 euro con la Coop Mimosa (senza convocare le Coop assegnatarie). Tale somma era in parte già nelle disponibilità del Comune e cioè circa 2.000.000 euro versato dalle due COOP assegnatarie a titolo di indennità di esproprio senza tener conto dell’occupazione temporanea. L’Amministrazione nonostante ciò non si ferma e procede, successivamente, con la Revoca dell’assegnazione in proprietà dei suoli e della Convenzione di assegnazione, senza tenere conto che la proprietà dei suoli è già traslata a favore delle Cooperative e che i poteri dell’Amministrazione previsti dal Decreto di Occupazione Temporanea del 2012 sono terminati il novembre 2023, e che è in corso un Giudizio in Corte di Appello (udienza 2026) . Le Cooperative fanno ricorso al TAR che, ovviamente, sospende sia il provvedimento di revoca che quello relativo alla escussione delle polizze fidejussorie poste a garanzie per gli oneri aggiuntivi (occupazione temporanea dei suoli) fissando l’udienza per il merito a fine settembre 2025.
  • E in tutto questo “ambaradan”, come ha agito l’avvocatura dell’ente?
  • L’Avvocatura del Comune, nel frattempo, ricorre al Consiglio di Stato contro le sospensive del TAR e puntualmente rigetta l’appello del Comune e con lo stesso provvedimento lo stesso Consiglio di Stato condanna il Comune alle spese. “Un successone ….”
  • Al di là del mero giudizio degli organi competenti, come si è mossa la politica sulla delicata questione in oggetto?
  • Per quanto concerne le revoche inviate alle coop assegnatarie con la motivazione di non aver versato le indennità di occupazione temporanea di esproprio e delle Aree di Urbanizzazione, a tal proposito è lecito chiedere al Sig. Sindaco, all’Amministrazione tutta e allo stesso Dirigente di settore se risulta che circa 15.000 mq di Aree di Urbanizzazione non sono mai state espropriate dal Comune. Aree che il Comune dovrebbe urbanizzare per gli standard urbanistici migliorando la vivibilità: aree verdi, parcheggi etc.
  • Il Sindaco e tutta l’Amministrazione hanno valutato quali sarebbero le gravi conseguenze anche sociali per le circa 50 famiglie proprietarie e assegnatarie qualora le famose revoche della convenzione, inviate dall’architetto Magnifico, andassero a buon fine?
  • Famiglie distrutte, risparmi di una vita, sacrifici buttati all’aria e proprietà a rischio con gravi ripercussioni anche sulle generazioni future. Tante famiglie hanno sudato una vita intera per comprare la prima casa in una Cooperativa. 
  • Il Sindaco, l’intera Giunta, il Segretario Generale e l’Amministrazione tutta, sono a conoscenza che al TAR è pendente un giudizio (con udienza del merito a settembre 2025) per l’annullamento proprio della Delibera 191 sopra citata e oggetto del punto tre del consiglio comunale di stasera?
  • E’ solo questione di poche ore e questi dubbi saranno fugati. Almeno spero. Io piuttosto aggiungerei, nel merito, altri quesiti, tipo: È lecito chiedersi se il Sindaco, il Segretario, la Giunta, i Consiglieri Comunali abbiano presente quali potrebbero essere le conseguenze di un annullamento della Delibera 191 da parte del Tar o del Consiglio di Stato? Vede, ad oggi grazie, alla Delibera 191 sono già stati versati alla Coop Mimosa poco meno di 2.000.000 di euro, l’Amministrazione ha messo in conto che il TAR potrebbe annullare questa Delibera? E a quali conseguenze potrebbe essere esposto il Comune nei riguardi della Corte dei Conti? Visto che si tratta di debiti fuori Bilancio? Cosa potrà accadere se il TAR o il Consiglio di Stato annullassero la Delibera 191? Chi ce li rimette 1,4 mln di euro?
  • Ci domandiamo e di rimando, chiediamo a tutta l’amministrazione, Segretario e Dirigenti del Settori compresi, e agli organi politici: Premesso che nella transazione di cui la delibera di Giunta la n. 191/2024 compare un terreno di 770 mq., in zona periferica, in Via Foscolo Frattamaggiore, “inedificabile” e con destinazione parcheggio (standard area PEEP), con quale “misterioso” criterio un simil terreno è stato valutato oltre 300 euro a mq? Un motto di andreottiana memoria recitava: “A pensar male si fa peccato, ma a volte s’indovina!” Per tale terreno, particella Foglio 1 n. 1641, sita sempre in Via Foscolo e valutato più di 300 euro/al mq, si evidenzia che, stranamente,  è l’unico terreno che a tutt’oggi, non risulta espropriato e non incluso nel Decreto di Esproprio a favore della Coop Mimosa, e non più sottoposta agli effetti del Decreto di Occupazione di urgenza poiché come già detto in precedenza il piano PEEP ha terminato i suoi effetti giuridici nel novembre 2023, ma incredibilmente nel 2024 ricompare nella famosa transazione in modo “eclatante” . La particella in questione che ha una superficie di mq. 770 – si trova in zona periferica ed era destinata dal PEEP ad uso PARCHEGGIO (Vedi pagina 6 della Delibera di Giunta 9 gennaio 2012 Piano particellare), una categoria che imporrebbe oggi una stima ben più bassa dei valori ai tempi del PEEP (all’epoca a 100 euro a mq). Ebbene, Lei sa a che valori stratosferici viene riportato questo piccolo suolo, nella Transazione di cui alla Delibera di Giunta n. 191 – 2024 ?!:   Valore computato in transazione addirittura a 340€ a mq pari ad € 261.793,58 – poi scontato a € 203.228,57! Una cosa che, oltre a trovarla paradossale ed assurda, potrebbe assumere contorni particolarmente inquietanti sotto il profilo strettamente giudiziario. Occorre ricordare, infine, che i vari tentativi, tutti comunicati e concordati con il Dirigente di Settore del Comune, rivolti alla risoluzione bonaria effettuati dalle due coop e in particolare dalla CASA DEL POPOLO, sono andati puntualmente a vuoto. Fu avanzata una proposta dalla cooperativa Casa del Popolo nel febbraio 2022, comunicata formalmente tramite PEC Notarile, sia al Sindaco, sia al Dirigente del Comune e alla stessa Coop Mimosa, con la quale si rappresentava una possibile soluzione mediante la quale si prospettava le modalità di pagamento di “tutte” le indennità espropriative. Ma purtroppo, come già successo per le altre proposte antecedenti, anche questa fu rigettata. E ora ci dobbiamo domandare: perché la generosa attività messa in campo dall’Amministrazione con la transazione di cui la delibera di giunta 191/2024 che ha transatto il contenzioso con cifre così importanti alla coop Mimosa, non è stata messa in campo parimenti per trovare una soluzione più equilibrata ed economica evitando pesanti aggravi per le cooperative dovuto all’aumento degli oneri aggiuntivi? Quale azione è stata messa in atto dal Comune verso la Cooperativa Mimosa al fine di ricondurre le pretese della stessa a valori più compatibili con quelli di un piano PEEP?  Cosa ha prodotto l’inerzia del Comune? La mancanza di un intervento Politico che poteva avvicinare le parti, avrebbe forse scongiurato un aumento così stratosferico dei valori degli oneri espropriativi? E non si venga a dire che le coop non volevano pagare! Le indennità di esproprio per 1mln e 150mila euro sono state versate in unica soluzione a maggio 2022 e i Decreti di esproprio definitivi sono stati rilasciati a partire da giugno 2022. Considerato ciò, è lecito pensare che nel caso, le Cooperative si sono sentite sottoposte ad un trattamento, forse non paritario, e probabilmente imparziale? In che modo il Sindaco e l’amministrazione tutta intende comunque tutelare tutti quei cittadini che Soci delle Cooperative che hanno conseguito l’assegnazione in proprietà degli alloggi?  Quali sono le azioni che questa Amministrazione intende intraprendere tenuto conto che la proprietà dei terreni grazie ai Decreti di Esproprio definitivi è passata ormai alle Cooperative? Cosa vuole fare l’Amministrazione Del Prete? Vuole togliere le case ai Cittadini onesti che le hanno costruite dopo una vita di sacrifici? Il vuoto pneumatico della Politica frattese ha fatto sì che il diritto alla casa, art. 47 della Costituzione Italiana, sarà affidato ai contenziosi a tutt’oggi in essere TAR, Consiglio di Stato e giudice ordinario. Anche per questo i soci delle due cooperative “… ringraziano” la politica frattese, in attesa della prossima tornata elettorale.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *