Sul suo sito web www.enricorizziofficial.com  ci trovi scritto

“Mi batterò con tutte le mie forze affinché ad ogni animale siano riconosciuti i diritti che ogni essere vivente merita”.

No. Definire Enrico Rizzi un animalista sarebbe fortemente riduttivo, anche perché le sue battaglie per la salvaguardia dei diritti degli animali va oltre ogni umana immaginazione. Gira l’Italia in lungo e in largo appena gli arriva una segnalazione di pericolo per un cane, un gatto, un cavallo. E non disdegna di buttare giù dalle brande, anche a tarda ora, forze dell’ordine, veterinari, amministratori pubblici e finanche parlamentari.

Se deve improvvisare manifestazioni di piazza, non ci pensa su due volte, soprattutto quando c’è da liberare da sofferenze e vessazioni un amico a quattro zampe.

Oggi Enrico è intervenuto nella opulenta Frattamaggiore, dove la cultura animalista, almeno sulla carta, dovrebbe essere materia acquisita. E invece, come spesso accade, la realtà non è quella che si narra in giro.

Rizzi con l’aiuto dei Carabinieri, intervenuti in un battibaleno insieme al veterinario dell’ASL, ha fatto si che l’ennesima segnalazione non fosse caduta nel vuoto. In un condominio nei pressi di via Vittoria a Frattamaggiore, grazie al loro tempestivo intervento, è stato liberato un meraviglioso pastore tedesco, rinchiuso in un basso, fra deiezioni e sporcizia di ogni genere. Lo spettacolo al quale si sono ritrovati i liberatori del povero Aaron, questo il nome dell’anziano cane, è stato agghiacciante. (guarda il video). Del proprietario del cane non sono state rese le generalità, ma quasi sicuramente sarà denunciato per maltrattamento di animali.

Enrico Rizzi, dopo aver ringraziato i Carabinieri della Stazione di Frattamaggiore e il servizio veterinario dell’ASL è subito ripartito in direzione Vomero. Lì un’altra battaglia, molto più difficile, lo stava già aspettando.

A Napoli si è sfiorata la rissa con alcuni energumeni che hanno attaccato Rizzi per le sua manifestazione autorizzata dalla Questura, a favore degli animali. Lì al Vomero, purtroppo, Enrico non ha trovato la stessa sensibilità e lo stesso senso del dovere che ha trovato a Frattamaggiore. Ma siamo sicuri che non sarà questo a fermare l’eroe che si batte per i diritti di chi non ha voce. I più deboli. Quelli per i quali è un dovere spendersi.