Ci è voluto decisamente tempo affinché i due blocchi contrapposti che si contenderanno la poltrona di Palazzo Santa Lucia, prendessero forma e sostanza. Quello di centro sinistra che appoggerà l’ex presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, e quello di centro destra, che ha scelto alla fine di un travagliato percorso, di essere guidato dal vice ministro Edmondo Cirielli, hanno, sabato scorso, scoperto finalmente le carte. E non sono mancate certo le sorprese.
Del fenomeno che ha visto quella che si è rivelata una vera e propria transumanza, dal centro sinistra in Forza Italia, se ne era già parlato abbondantemente nelle scorse settimane. Oltre cento, fra amministratori, sindaci, esponenti di partiti, liste di sinistra e finanche un l’ex assessore della giunta uscente, Nicola Caputo, hanno trovato posto a vario titolo nel partito del gaudente Martusciello, costretto, in questa tornata elettorale, a passare la mano per le note vicende giudiziarie che hanno colpito il suo staff.
L’ex pupillo di Berlusconi che tanto amava la Campania e le sue giovani donne, non vede l’ora di godersi una vittoria di Pirro. Alle prime luci dell’alba del prossimo 25 novembre, infatti, un attimo dopo i dati elettorali acquisiti, tutti i “forzaitalioti” torneranno alla corte di Don Vincenzo De Luca, più che deciso a dare scacco matto alla Shelin per prendersi definitivamente il Partito Democratico definitivamente. Da Belluno a Canicattì.
Non si è risparmiato il governatore uscente De Luca posizionando i suoi fedelissimi ovunque, arruolando perfino i Mastella che nella sua lista, utilizza perfino “nickname” onde evitare che si sappia chi si nasconde realmente dietro questi. (Vota CAF novità assoluta).
La pedina più importante, superfluo ricordarlo, è stata piazzata a capo della segreteria regionale del PD, il figlio Piero il quale sta faticando non poco in queste ultime ore per sedare i tumulti scatenati dalla consigliera uscente Bruna Carmela Fiola per la faccenda riferita alla candidatura nella lista “A Testa Alta” di Enzo Del Prete, tesserato del PD e papà dell’attuale sindaco “Marco Iovine in Del Prete” (in famiglia prevale il matriarcato). Caso riportato finanche dalle testate giornalistiche nazionali (Mediaset edizione delle 19,00 di domenica scorsa), e che ha portato al commissariamento della locale sezione del partito.
E’ palese che in qualsiasi parte d’Italia, uno scenario del genere, vedrebbe la mattina del 23 novembre, falò di schede elettorali in ogni piazza di ogni città o piccolo borgo del Bel Paese, ma qui, a sud del Garigliano no. Il periodo elettorale è vissuto quasi come una festa, di quelle di una volta, dove l’attrazione principale è “l’albero della cuccagna”. Ma gli effetti collaterali di quella che chiamano “democrazia”, lo si voglia accettare o meno, sono anche questi, dove l’aspetto morale è tassativamente escluso.
Non stupiscono quindi determinate strategie che vedono scendere in campo il PD da una parte e i Deluchiani dall’altra in una sorta di “operazione tenaglia” per schiacciare un poco convinto Edmondo Cirielli orfano della destra storica partenopea e lasciato solo dalla Meloni che di venire in Campania a fare campagna elettorale, manco ci pensa.
Detto ciò, una riflessione su tutte bisogna giocoforza farla sul caso Frattamaggiore, dove non è passata inosservata l’accoppiata che vede la quota rosa Emanuela Caiazza con il simpaticissimo ex sindaco ed ex consigliere provinciale, il 77enne Dr. Vincenzo Del Prete, personaggio molto amato in città, che torna alla politica attiva dopo essere stato relegato per più di vent’anni a fare “il nonno” proprio dal suo figliol prodigo e dai suoi accoliti.
Una accoppiata che viene letta dagli addetti ai lavori, o comunque da chi conosce ben determinate dinamiche locali, come una sorta di messaggio subliminale.
La Caiazza è infatti la figlia di un ex dirigente del locale commissariato, oggi in pensione. Un commissariato che nel recente passato, non ha certo brillato per impegno e perizia, visti i risultati su molteplici indagini riguardanti soprattutto la gestione amministrativa della città e del Consorzio Cimiteriale, dove continua invece, in queste ore l’encomiabile lavoro dell’Arma dei Carabinieri, mentre per ben determinati casi, diversi fascicoli, sono stati acquisiti dalla Guardia di Finanza per opportuni approfondimenti.
Nulla di illegittimo, ci mancherebbe altro, ma è chiaro che sotto il profilo etico e morale, il caso farà discutere non poco durante questa campagna elettorale e non solo. L’immagine di una Frattamaggiore come una sorta di “Gotham City” sarebbe decisamente da scongiurare, se non altro, perché la città della Canapina in passato, “ha già dato” pagando moltissimo in termini di immagine.
