Da più di un anno e mezzo, attraverso un lavoro certosino e minuzioso, abbiamo cercato di portare alla luce una serie interminabile di veri e propri scandali che hanno interessato la vita amministrativa della città. Fatti accertati, che se fossero accaduti altrove, avrebbero dato già il là ad una sorta di “maxi processo”. All’ombra della Canapina invece, tutto procede nel solco della più disarmante tranquillità. Casa comunale, caserme e procure sembrano avvolte da un impenetrabile muro di gomma, dove le nostre domande rimbalzano come palline di padel.
Nel lontano febbraio dello scorso anno scoperchiammo il Vaso di Pandora riportando all’attenzione pubblica il caso “Carpe Diem”.
Inquietanti fatti accaduti già molti mesi prima e che solo per un caso fortuito (il disconoscimento di prestazioni mai avvenute da parte di più dirigenti scolastici), l’ufficio preposto bloccò un pagamento di una prima fattura ad una cooperativa che aveva svolto “solo sulla carta”, servizio di sostegno per studenti con disabilità.
A tutt’oggi, nonostante una serie di interrogatori a dirigenti e funzionari della casa comunale e a cooperatori, nulla sembra più muoversi fra caserme (Polizia di Stato e GdF) e Procura.
Sulla stessa falsa riga, sembra viaggiare, il filone riguardante un altro scandalo. Quello che ha interessato, stavolta, il Consorzio Cimiteriale di Frattamaggiore-Frattaminore-Grumo Nevano. Parliamo ovviamente dei loculi acquistati con “bollettini postali falsificati”. Meglio conosciuti come “i pezzotti del camposanto”. Un buco nei conti dell’amministrazione che, al momento, sfiora il milione di euro. Quasi superfluo aggiungere che lo scaricabarile ha dato vita ad una sorta di gioco a “palla avvelenata”.
Eppure durante una seduta di Consiglio Comunale l’assessore al ramo, il Dr. Pietro Dragone, rassicurava tutti, in diretta streaming, che i conti erano in ordine e non c’era nulla che gli risultasse anomalo. Poi, dopo qualche mese, la Guardia di Finanza si accorse che così a posto, i conti, non lo erano. Solo qualche giorno fa, la polizia di Stato ha fatto irruzione negli uffici del Consorzio cimiteriale e contemporaneamente ha perquisito la casa di una funzionaria e addirittura le auto di dirigenti e dipendenti parcheggiate sul piazzale antistante il cimitero di Frattamaggiore.
Ad oggi, resta da scoprire chi ha architettato e ha messo a segno l’ingegnosa truffa; Cosa c’è di vero dietro un presunto atto intimidatorio ai danni di E.T. dirigente del consorzio e soprattutto, chi non ha controllato i conti, non accorgendosi della vistosa voragine.
A proposito di voragine, la Guardia di Finanza ne ha scoperta una enorme, all’inizio di questa torrida estate, sequestrando crediti fittizi derivati da false pratiche di Superbonus edilizio, meglio conosciuto come “il 110”, ultimo “regalo” del M5S prima di andare a casa 3 anni fa. Anche su questo caso che vede fatture per lavori mai eseguiti, e che vede coinvolte società e personaggi frattesi “avvezzi”, il silenzio è assordante.
Sorvolando, ma solo per il momento, su tutte le denunce e le auto denunce di Giuseppe Monaco, la gola profonda casoriana, braccio destro per trent’anni di Tommaso Casillo, il “deus machina” di Soresa, denunce dove ricorre ciclicamente il nome di Domenico Raimo, il potente dirigente trasferitosi armi e bagagli dall’ufficio tecnico del comune di Frattamaggiore a quello di Casoria. Dirigente per il quale sono ben cinque, al momento, i filoni d’inchiesta che lo riguarderebbero, di cui due particolarmente preoccupanti.
Per non farci mancare niente, ci siamo occupati anche del caso delle villette comunali, due delle quali, proprio nel periodo estivo, chiuse ed inutilizzabili per tutta una serie di abusi e irregolarità contabili dovute ad insolvenze da parte dei gestori. Uno di questi, era addirittura allacciato abusivamente sia alla rete idrica che a quella elettrica, a danno della comunità frattese. Anche in questo caso, le bocche degli addetti ai lavori sono risultate, più che cucite, sigillate.
Siamo nel 2025 a Frattamaggiore, ma per l’omertà che regna sovrana, sembra invece di stare a Corleone nei primi anni 70.
