Mentre sono in corso le indagini sull’attentato Sigfrido Ranucci, il clima si è rapidamente infiammato tra polemiche politiche. Si cerca di attribuire l’episodio a specifiche aree ideologiche. Francesco Storace lancia un appello di solidarietà e unità: ritirare le querele presentate contro il conduttore di Report. Un gesto riconosciuto pubblicamente dallo stesso Ranucci, che da Massimo Giletti ha dichiarato: “Se sono ancora qui come reporter, lo devo a Francesco Storace.”
Come riportato all’unanimità dalla stampa italiana: nella notte tra il 16 e il 17 ottobre, un ordigno è esploso davanti l’abitazione di Sigfrido Ranucci, il celebre giornalista d’inchiesta e conduttore del programma Report su Rai 3. L’esplosione ha coinvolto le macchine del giornalista e di sua figlia. L’episodio è stato classificato come atto intimidatorio potenzialmente letale. Ranucci, che da tempo vive sotto scorta, non è nuovo a minacce a causa delle sue inchieste condotte su criminalità organizzata, malaffare politico e intrecci tra denaro e istituzioni.
Il triste episodio ha scatenato immediatamente polemiche affrettate, tanto che l’Usigrai (il sindacato dei giornalisti Rai) ha diffuso una nota molto dura, senza attendere gli esiti delle indagini. Di seguito una parte del testo:
“Abbiamo denunciato in questi mesi come la Rai abbia ridotto lo spazio a disposizione di Report e soprattutto il clima d’odio e insofferenza per le inchieste della redazione. In prima serata su Rai1 si è arrivati addirittura – da parte della seconda carica dello Stato – a definire i colleghi di Report “calunniatori seriali”, senza che né il conduttore né l’azienda prendessero le distanze. Una campagna d’odio contro il giornalismo d’inchiesta che deve finire”.
Il comunicato ha attaccato apertamente Ignazio La Russa, presidente del Senato, accusandolo di aver creato tensioni contro Report. La Russa ha però risposto con una ferma condanna dell’attentato:

Non è tutto. Dopo l’attentato è circolato sui social un video manipolato con l’IA in cui Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia, giustificava l’aggressione, affermando: “Ranucci ha messo il naso dove non doveva”. Donzelli ha naturalmente sporto denuncia e smentito con forza, definendo il video “falso, ignobile e pericoloso”.
Come non potevano mancare le note ideologiche della varie sezioni dell’ANPI e associazioni affini, tra cui citiamo quella della sede Collinare “Aedo Violante”, che non si è risparmiata riferimenti all’universo neofascista e agli anni di piombo, dicendo che l’episodio ricorda il periodo dello stragismo “segnato dall’intreccio tra neofascisti , piduisti, servizi segreti deviati e mafie”.
In un clima teso come quello attuale, in cui si cerca costantemente il “mostro” da sbattere in prima pagina, Francesco Storace ha voluto dare un esempio di solidarietà concreta. L’ex Presidente della regione Lazio e Ministro, in qualità di giornalista, ha lanciato un invito a colleghi e politici: ritirare tutte le querele presentate contro il conduttore di Report in seguito al terribile attentato subito.
Un’affermazione che non è passata inosservata, tanto che il 20 ottobre è stata oggetto di dibattito nella trasmissione “Lo Stato delle Cose” sui Rai 3 tra il conduttore Massimo Giletti e Sigfrido Ranucci. Così ha commentato quest’ultimo:
“Francesco è un amico, la pensiamo diversamente. E’ stato onesto ma è stata anche una persona che mi ha avvisato della presenza di Dossier falsi su di me prima ancora che cominciassero a circolare, dandomi la possibilità di fare inchieste sui miei dossier per difendermi.”
Infine ha aggiunto:
“Lo ringrazio, perché se sono ancora qui come reporter, lo devo a Francesco Storace.”
L’episodio intimidatorio contro Sigfrido Ranucci e la sua famiglia rappresenta un segnale grave e pericoloso per la libertà di stampa. È fondamentale fare luce sulla vicenda e attendere l’esito delle indagini. Di certo non aiutano i tentativi di ideologizzare l’episodio, cercando di attribuirlo a forze politiche di destra senza alcuna prova concreta.
