Chissà cosa avrebbe scritto Cesare Marchi, l’autore del libro “Siamo tutti Latinisti”, una delle più argute penne del giornalismo italiano del secolo scorso, se si fosse imbattuto in questi giorni fra le inquietanti vicende frattesi che tengono banco in queste ore. Di sicuro avrebbe titolato il suo editoriale con questi eloquenti e lapidari termini latini:
“CARPE DIEM? ITE MISSA EST!” (COGLIETE L’ATTIMO? ANDATE, LA MESSA E’ FINITA)
“Carpe Diem”, come tutti (o quasi) sanno, è una locuzione latina tratta dalle Odi del poeta Orazio. Tradotto letteralmente “Afferra il giorno”, ma comunemente usata per trasmettere il concetto, “Cogli l’attimo”. E mai come in questi giorni, e a ragion veduta, sarebbe stato quanto mai opportuno completarla con il seguito del verso oraziano: “quam minimum credula postero” (confidando il meno possibile al domani).
Lasciando Orazio da Venosa, e facendo un salto di una ventina di secoli, approdiamo in quel di Frattamaggiore dove il termine “Carpe Diem”, utilizzato da chissà quale fantasiosa e lungimirante fantasia, è stato utilizzato per dare il nome ad una cooperativa di servizi.
Una locuzione (Carpe Diem appunto) che da più di un anno, toglie il sonno a parecchi. Fra coloro che “soffrono d’insonnia”, sembra ci siano oltre ad alcuni cooperatori e cooperatrici, anche consiglieri comunali, dipendenti e funzionari del Comune di Frattamaggiore. E questo fenomeno dell’insonnia, sembra essersi diffuso, specie nelle ultime ore.
I fatti:
Era il 5 febbraio dello scorso anno quando il nostro giornale accese i riflettori su uno dei più preoccupanti casi che abbiano mai interessato l’amministrazione frattese negli ultimi 5 anni. (leggi articolo).
Un caso che vide coinvolto l’ufficio affari sociali dove, secondo le prime ricostruzioni, “ignoti” avrebbero utilizzato firme e timbri falsi per creare documentazioni fasulle al fine di intascare importanti somme per servizi mai svolti.
Il lavoro certosino e altamente professionale degli uomini della Guardia di Finanza di Frattamaggiore in questi giorni, grazie anche alle preziose testimonianze di diversi dirigenti scolastici, sta finalmente chiudendo il cerchio intorno ai presunti responsabili della tentata truffa.
E’ durato poco più di un ora lo scorso venerdì, l’interrogatorio della responsabile dell’ufficio affari sociali del Comune V.F., ma dagli inquirenti nulla sembra al momento essere trapelato, vista anche la delicatezza dell’indagine che coinvolgerebbe “nomi eccellenti” non solo dell’establishment politico amministrativo frattese, ma anche quelli di insospettabili professionisti residenti nei paesi del circondario.
Neanche il tempo quindi per riaversi dallo shock per le minacce agli agenti della Polizia Municipale, che i cittadini frattesi si ritrovano a fare i conti con la chiusura delle indagini dell’ennesimo scandalo all’ombra della Canapina.
Dopo il caso dei bollettini falsi per l’acquisto dei loculi cimiteriali e le intimidazioni rivolte agli agenti della Polizia Municipale, l’inchiesta “Carpe Diem”, rischia adesso seriamente di mettere la parola fine a questa amministrazione.
Cosa che certamente non ci auguriamo, ma siamo sicuri che Cesare Marchi, non frattese, ma Veronese di Villafranca, avrebbe chiosato col più classico delle locuzioni latine: “Ite, Missa Est”.
