Oramai è “orrore senza fine”. Sembra che web, facebook in particolare, si scoprano più cose di quante se ne possano scoprire sul lettino di uno psichiatra. E’ il caso di Stefano Addeo, profilo che non sembra essere falso in quanto, da un nostro approfondimento abbiamo riscontrato non esserlo.
Si legge pubblicamente che ha “lavorato” sul Lago di Garda, è single (non ne nutrivamo dubbi) e risiede in provincia di Napoli. Marigliano per la precisione, e posta prevalentemente foto di cani e gatti maltrattati ostentando, presumiamo, una sorta di “umano animalismo”. (Mi sia consentito l’ossimoro)
Il suo post si commenta da solo. E’ un mix di misoginia e odio politico che da il senso della misura in cui la società sembra essere precipitata.

Orbene, non è nostro costume avventurarci in analisi sociologiche. Ognuno fa il proprio mestiere, e a noi sono devolute solo mansioni di informazione e talvolta, come in questo caso, di invito alla riflessione, specie su determinati disturbi comportamentali esternati sovente dal “bravo ragazzo della porta accanto”.
La riflessione: Se un tizio che, presumiamo, non si droghi; Non sia stato sottoposto a TSO e che non abbia diritto “alla 104”, scrive testualmente a caratteri cubitali “AUGURO ALLA FIGLIA DELLA MELONI LA SORTE DELLA RAGAZZA DI AFRAGOLA”, dobbiamo seriamente preoccuparci oppure derubrichiamo il tutto come una “goliardata”?
L’invito che intendiamo rivolgere ai nostri lettori è quello di far caso, e magari annotare, le identiche parole a discolpa che vengono profferite da chi compie determinati gesti. Siano queste, quelle di Alessio Tucci da Afragola, ma anche quelle di Alessandro Impagnatiello da Paderno Dugnano (MI) o Filippo Turetta da Fossò (VE): “E’ STATO UN RAPTUS. NON ME NE SONO RESO CONTO”.
Ebbene, a differenza di tre assassini, il nostro (si fa per dire) Stefano Addeo da Marigliano, al momento non ha neppure minimamente pensato di scriverle. Men che meno due righe di scuse. Ma si sa oramai che quando determinati gesti hanno una matrice politica ben definita, tutto passa in cavalleria. Con la benedizione finanche di “Toga Rossa” che si gira puntualmente dall’altra parte.
