La riforma costituzionale approvata dal Senato introduce quindi la separazione delle carriere per i magistrati, distinguendo formalmente tra giudici e pubblici ministeri. Questo significa che ogni giovane magistrato dovrà scegliere, all’inizio della sua carriera, se diventare giudice o pubblico ministero, senza possibilità di passare dall’una all’altra funzione durante la carriera. Ma perché questa riforma ha suscitato la reazione scomposta e stizzosa della sinistra?…
