Frattamaggiore. Operaio muore in un cantiere edile Stefano Alborino, 47 enne di Orta di Atella, marito e padre di due figli perde la vita cadendo da una impalcatura

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Aveva 47 anni ed era residente nella vicina Orta di Atella Si chiamava Stefano Alborino ed era un dipendente della ditta Chainese di Orta di Atella. Alle 12,30 circa di oggi, per motivi in corso di accertamento, cade da una impalcatura impattando violentemente al suolo. Un volo di 12 metri che non gli lascia scampo.

Morirà in ambulanza, durante il trasporto verso l’ospedale. Lascia la moglie e due figli. Questa la fredda cronaca dell’ennesima tragedia che registra ancora un morto sul lavoro. Ancora un decesso in un cantiere edile.

Teatro della disgrazia il cortile di un edificio di quattro piani sito in via P.M. Vergara a Frattamaggiore, di fronte alla sede dell’ASL NA2. La notizia, in un battibaleno ha fatto il giro della città ed è rimbalzata anche sui media nazionali. Frasi di circostanza e considerazioni a caldo alle quali, quasi abbiamo fatto triste abitudine.

Un morto sul lavoro ogni due giorni (dati CGIA). Questo il costo in vite umane che il Paese paga costantemente.

Materia complessa quella della sicurezza sui cantieri. Tante le variabili che portano a leggere numeri da paura. Prima costante resta l’età avanzata di chi fa questo durissimo lavoro. La maggioranza ha un’età compresa fra i 45 e i 62 anni.

Le misure di sicurezza sono la seconda costante. Troppo spesso i ponteggi non ancorati correttamente, l’assenza di percorsi all’interno del cantiere dedicati ai mezzi e/o ai pedoni o la mancanza/inadeguatezza di dispositivi di protezione collettivi (parapetti, armature, barriere), sono causa di tragedie del genere. Questo vuol dire che il lavoro da fare in materia di prevenzione è ancora tantissimo.

Solo qualche giorno fa a Roma, come ogni Primo Maggio, la CGIL ha “festeggiato” col Concertone quella che avrebbe dovuta essere la Festa dei Lavoratori. Sul palco Big Mama ci ha raccontato dei suoi problemi esistenziali. Banalità dei tristi giorni che viviamo. Ma questo non è il momento delle polemiche. E’ solo il momento del dolore e della vicinanza alla famiglia di Stefano che ha perso la vita per assicurare un futuro alla sua famiglia.

 

 

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