Di Gennaro D’Andrea- Negli ultimi anni, il metodo di selezione degli scrutinatori ha suscitato dibattiti tra i membri del consiglio comunale di Frattamaggiore. Mentre molti hanno optato per la nomina diretta, la Consigliera Comunale Angelica Argentiere, espressione politica del partito Liberiamo Fratta, ha sempre sostenuto il sorteggio come strumento di garanzia e trasparenza. Inoltre, nel suo recente report, ha citato il ruolo della CEC (Commissione Elettorale Comunale) e le sue funzioni nella gestione elettorale. Oggi approfondiamo con lei i motivi delle sue scelte e il possibile impatto sul futuro della selezione degli scrutinatori.
- Assolutamente! È un tema che sta particolarmente a cuore al nostro gruppo, e sono felice di poter approfondire le ragioni che ci hanno sempre spinto a sostenere il sorteggio per la selezione degli scrutatori qui a Frattamaggiore. Come lei giustamente ricorda, la nomina diretta, pur essendo una pratica diffusa, a nostro avviso rischia di minare quella fiducia e quella percezione di imparzialità che sono fondamentali in un processo democratico come quello elettorale. Il sorteggio, al contrario, introduce un elemento di casualità che, di fatto, esclude favoritismi o logiche di appartenenza. In particolare è garanzia di trasparenza: Il sorteggio garantisce a tutti le stesse opportunità di essere selezionati. Questo rafforza la credibilità dell’intero processo elettorale agli occhi dei cittadini in quanto si ha la sensazione di una selezione oggettiva e non su logica clientelare o della conoscenza diretta per rimanere in tema. Negli ultimi consigli comunali inoltre abbiamo più volte attenzionato il ruolo cruciale della Commissione Elettorale Comunale (CEC). La CEC, come organo preposto alla gestione delle operazioni elettorali a livello locale. Secondo la legge deve essere garantita anche la rappresentanza della minoranza. La nostra Cec è formata dai consiglieri di maggioranza Fabiana Amatucci e Antonio Lamberti e in quota minoranza il consigliere Giuseppe D’Ambrosio. Con il passaggio di quest’ultimo nel PD, partito di maggioranza, a nostro avviso, saltano tutti gli equilibri. Abbiamo chiesto un immediato ripristino della proporzionalità per garantire a tutti i cittadini di essere equamente rappresentati e di fronte a questa nostra legittima osservazione, il Segretario Comunale per tramite del presidente del consiglio comunale ha obiettato che la legge si limiterebbe a considerare la “fotografia” della composizione del Consiglio al momento dell’insediamento, senza prevedere un obbligo di aggiornamento della Commissione in caso di mutamenti successivi. Rispettiamo l’interpretazione del Segretario Comunale, ma riteniamo che essa sia eccessivamente formalistica e non tenga conto dello spirito della normativa, che è quello di garantire un’equa rappresentanza politica in tutti gli organi consiliari. Non si può ridurre la democrazia a una mera questione di “fotografia” statica, ignorando le dinamiche politiche e i mutamenti che possono intervenire nel corso della consiliatura.
- Lei ha sempre sostenuto il sorteggio come metodo per la selezione degli scrutinatori. Quali sono i principi che la guidano in questa scelta e perché ritiene sia la soluzione più equa?
- Siamo convinti che un metodo di selezione trasparente e imparziale come il sorteggio possa solo rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nel processo elettorale nel suo complesso. Protocollammo alla prima occasione elettorale nella nostra consiliatura la proposta di un codice etico scaricabile al link https://bit.ly/3eqAPXs L’adozione di un codice sarebbe un segnale tangibile dell’impegno delle istituzioni verso una gestione sempre più etica e responsabile della cosa pubblica. Sapere che la scelta degli scrutatori non è lasciata a logiche di parte ma segue regole precise e condivise aumenta la credibilità delle istituzioni.
- Impatto sul processo elettorale. Crede che il metodo del sorteggio possa rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni? Ha mai ricevuto riscontri, positivi o negativi, sulla sua posizione?
- Come ho già riferito nelle risposte precedenti, assolutamente rappresenta un rafforzamento della fiducia. Ma come spesso ci sentiamo dire che “la politica non la sappiamo fare, siamo degli idealisti” e allora mi sento di rispendere “se è questo il vostro modo meno male!” Se ‘fare politica’ per voi significa accontentarsi dello status quo, perpetuare logiche di potere consolidate, scendere a compromessi che sviliscono il bene comune in nome di un presunto realismo cinico, allora sì, rivendico con orgoglio la nostra ‘incapacità’. Rivendico la nostra ‘ingenuità’ di credere ancora che le cose possano e debbano cambiare. Ti dirò di più, il loro ‘realismo’, spesso, mi pare più una comoda scusa per non osare, per non affrontare le sfide reali, per preservare un sistema che magari li avvantaggia, ma che non risponde ai bisogni di tutti i cittadini di Frattamaggiore. Ti dirò di più, spesso viene considerata anche la scelta di nominare gli scrutatori all’albo perché il sorteggio presenterebbe il rischio di un forte assenteismo e della garanzia di non iniziare per tempo gli insediamenti dei seggi. Allora, fatta questa premessa, perché invece in occasione delle amministrative, com’ è accaduto nelle ultime tornate elettorali si è deciso per il sorteggio? In quel caso le ragioni addotte non sono più valide? O rappresenta anche lì uno slogan di democrazia in campagna elettorale? Anche questo fa cadere e scadere la credibilità di questo governo. Anche lo stesso consigliere di “minoranza” della Cec nei giorni precedenti alla riunione insisteva sul sorteggio, impegno che poi è stato disatteso.
- Trasparenza e criteri di scelta. Crede che la CEC operi con criteri di trasparenza adeguati? Quali miglioramenti potrebbero essere introdotti per garantire una selezione più equa degli scrutinatori?
- Per garantire una selezione più equa e trasparente degli scrutatori, a mio avviso si potrebbero introdurre diverse misure come l’adozione sistematica del sorteggio che rappresenta il metodo più oggettivo e trasparente per la selezione degli scrutatori, eliminando alla radice il rischio di favoritismi o logiche di appartenenza. La CEC dovrebbe essere il motore di questo cambiamento, proponendolo come prassi standard; introduzione di un sistema di rotazione per evitare che siano sempre le stesse persone a ricoprire il ruolo di scrutatore (soprattutto in caso di nomina diretta) e pubblicità degli elenchi degli scrutatori una volta completata la selezione offrendo ai cittadini la possibilità di verificare la regolarità del processo.
- Proposte per il futuro. Se avesse la possibilità di proporre una riforma della CEC, quali cambiamenti suggerirebbe per migliorare il processo elettorale?
- L’adozione del codice etico menzionato sopra e sicuramente maggiore attenzione alla rappresentanza delle forze politiche tenendo conto dei mutamenti politici che vanno a minare gli equilibri di maggioranza e di minoranza come previsto dal legislatore e favorire la partecipazione della cittadinanza con incontri periodici aperti dove la Cec spiega il proprio ruolo, le procedure elettorali e le modalità di selezione degli scrutatori. Si potrebbe valutare la possibilità di introdurre la figura degli osservatori civici, cittadini volontari che assistono alle operazioni elettorali e una maggior trasparenza online attraverso il sito web del comune, pubblicando verbali delle riunioni, elenchi degli scrutatori e altre informazioni utili. Allo stato attuale quanti cittadini sanno davvero come funziona, quali sono i suoi poteri, come vengono prese le decisioni? Troppo pochi, temo. E questo crea un vuoto di comprensione che può alimentare sospetti e disaffezione.
- Riflessione finale Se potesse lanciare un appello ai cittadini sul tema della trasparenza elettorale, quale sarebbe il suo messaggio principale?
- Con un appello alla consapevolezza e alla partecipazione attiva. Chiedete informazioni, fate domande, esercitate il vostro diritto di controllo. La trasparenza non è un favore che ci viene concesso. Non abbiate timore di chiedere chiarimenti, di segnalare eventuali anomalie, di far sentire la vostra voce. Non lasciate che la disaffezione o il disincanto vi allontanino dalla vita pubblica. La democrazia ha bisogno di cittadini attivi, consapevoli e partecipi. Vi invito inoltre calorosamente a recarvi ai seggi l’8 e il 9 giugno. Informatevi sui quesiti referendari, valutate le diverse posizioni, e scegliete consapevolmente. Il nostro voto è importante.
