Cittadinanze a Mussolini. Ogni tanto la sinistra ne revoca una. Stavolta è toccato al Comune di San Giovanni Rotondo (in piena crisi idrica). Esulta il Corsera mentre noi, irriverenti, rilanciamo col più classico dei “ … Vi manco eh ?”

Spread the love

Sono 7.896 i Comuni in Italia, e ogni qual volta la sinistra restano a corto di argomenti, invece di fare una seria opposizione a un centrodestra molto vulnerabile su certi argomenti, che fa? Rispolvera l’antifascismo militante. L’unica arma, per giunta spuntata, che le rimane, e revoca col contagocce la cittadinanza a Sua Eccellenza il Cavalier Benito Mussolini.

La domanda sorge spontanea: Essendo la nostra Costituzione nata sull’antifascismo (leggasi la tredicesima norma transitoria): Come mai, dal 1946 ad oggi, nessuno dei 68 (Sessantotto !!!) governi compreso l’attuale guidato dalla Premier Giorgia Meloni, hanno mai provveduto ad una revoca generale della cittadinanza al Duce del fascismo con effetto unico ed immediato su tutti i 7.896 Comuni d’Italia?

Un’idea ce la siamo fatta, ed è quella che vede una sinistra priva di qualsiasi altro argomento.

Lavoro, Stato Sociale, Sanità, Infrastrutture, Industria, Artigianato, Agricoltura, Europa, Sicurezza, Legalità, Ecologia, Energia. Tutti argomenti caduti nell’oblio ad eccezione della lotta ad un fascismo morto e sepolto da più di un secolo.

Stavolta è toccato al Comune di San Giovanni Rotondo compiere “l’autentico atto rivoluzionario”.

Su proposta del consigliere di opposizione Roberto Cappucci (Sinistri in Comune), è stata ufficialmente disconosciuta all’unanimità (13 si su 13 consiglieri presenti) la cittadinanza onoraria ricevuta dal Duce il 24 maggio del 1924.

Succede quindi che mentre il nostro piccolo “Corriere delle Città” apre in prima pagina con ironia e sagacia, il Corriere della Sera esulta titolando: “Finisce una vergogna durata 101 anni”.

In fondo bisognava pur parlare di male di qualcuno. Meglio se di un morto. Intanto a San Giovanni Rotondo è cominciata in anticipo la cronica mancanza d’acqua che si ripete ad ogni estate. Ma questi, per l’amministrazione comunale, appaiono solo come “trascurabili dettagli”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *