No. Non è una notizia piovuta dal cielo come un fulmine a ciel sereno. Dell’inevitabile arresto del senatore Vincenzo Nespoli, se ne parlava oramai da ben 15 anni. Era solo questione di tempo. Il tempo di una magistratura lenta, macchinosa, ma, alla fine, inesorabile. Dopo ben due impugnazioni, fra rinvii e complicazioni burocratiche varie, è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 16 giugno, l’inappellabile sentenza della Cassazione. Confermati in via definitiva 5 anni e mezzo di reclusione per la bancarotta fraudolenta dell’Istituto di vigilanza La Gazzella srl.
Il senatore ed ex sindaco di Afragola si è consegnato questa mattina al carcere di Larino in Molise.
Come spesso avviene in questi casi, sui social si scatenano le tifoserie, mentre tiepidissima e prudente si mostra la stampa locale. Oggi è la volta delle rivendicazioni dei supporter della sinistra gridare “Al ladro, al ladro”. E lo fanno con la stessa stupida enfasi dei supporter di destra quando in maniera assolutamente idiota, festeggiano quando ad essere arrestato è un soggetto politico avversario.
Sia i primi che i secondi, probabilmente non hanno ancora realizzato che il crimine non ha colore politico. Per “Par Condicio” se lo condividono tanto a destra che a sinistra. Anzi, in questo caso, potremmo addirittura legare, in un certo qual modo, i due apparenti opposti schieramenti.
Basterebbe infatti andarsi a leggere le centinaia di pagine del dossier degli inquirenti (Procura della Repubblica di Napoli; Guardia di Finanza; Polizia e Carabinieri) creatosi a seguito delle denunce (anche pubbliche sui social) presentate da Giuseppe Monaco, ex braccio destro di Tommaso Casillo e “gola profonda” che da più di un anno ha deciso di raccontare un sodalizio politico-affaristico fra destra e sinistra nell’area a nord di Napoli.
Sodalizio politico creatosi sulle città di Casoria, Afragola, Frattamaggiore, Cardito e Caivano. Ma questa è un’altra triste storia di cui, probabilmente, solo i nostri nipoti potranno (forse) conoscerne un giorno gli inquietanti contorni.
Sulla vicenda umana, sorvoliamo volentieri poiché non siamo soliti festeggiare sui cadaveri dei leoni.
Già! Il senatore Nespoli è stato un leone! Certo non nel senso nobile del termine, ma un animale politico, o meglio, una belva politica di grande spessore e indubbie capacità. Non dimentichiamo che a via della Scrofa, all’epoca di A.N., non erano poche le lezioni politiche e gli “scappellotti” (in senso metaforico s’intende) che prendeva dietro la nuca, da Nespoli, un certo Gianfranco Fini.
Purtroppo quelle capacità non le ha mai utilizzate a vantaggio della comunità che ha avuto modo di amministrare. Né quando fu sindaco di Afragola, né dopo, quando lo ha fatto in maniera occulta.
Ce ne accorgemmo anche noi del Corriere delle Città quando senza tornaconto alcuno, né economico, né tanto meno di carattere professionale, concedemmo al senatore Nespoli la gestione di un supplemento cartaceo della nostra testata giornalistica, il periodico era “Non è Nuova Città”, con accordo di distribuzione solo ed esclusivamente sulla città di Afragola.
Dopo i primi numeri, ci ritrovammo ben presto in forte imbarazzo in quanto mentre sul Corriere delle Città venivano, in maniera imparziale e corretta, riportate talune notizie riguardanti l’amministrazione Pannone, le stesse notizie venivano pubblicate in maniera totalmente distorta e strumentale sul supplemento. Da qui la decisione di interrompere ogni qualsivoglia rapporto, anche di carattere amicale.
Superfluo “e triste” aggiungere che il periodico “Non è Nuova Città”, nonostante la nostra diffida via PEC, ha continuato le sue pubblicazioni utilizzando ugualmente e senza autorizzazione alcuna, il numero della nostra registrazione al Tribunale di Napoli. Tanto da costringerci a denunciare pubblicamente la paradossale situazione che ci ha visto coinvolti nostro malgrado.
Molti oggi si interrogano sul futuro dell’amministrazione afragolese.
Una volta fuori gioco il “deus machina” (leghista a mezzo servizio), riuscirà a cavarsela da sola la coppia “Pannone-Castiello”?
E considerate le nuove “grane” derivanti dagli inquietanti condizionamenti della criminalità organizzata che è tornata ad uccidere nelle strade della città, riuscirà a mantenere il suo ruolo il sottosegretario di governo? O a Roma Matteo Salvini, in procinto di affrontare le imminenti consultazioni elettorali regionali, sta già organizzando un nuovo riassetto della classe dirigente del carroccio in Campania?
Questo lo si potrà appurare fin dalle prossime settimane. Sempre che, visto l’elenco delle patologie incompatibili col regime carcerario, la permanenza a Larino del senatore Nespoli non sia solo di qualche mese. Elenco che i legali dell’ex sindaco di Afragola stanno già preparando per inserirlo nella richiesta di arresti domiciliari che sarà presto presentata al Giudice di Sorveglianza competente. (Larino)
