IL SOVRANISMO MANCATO DEI “SOVRANISTI” ITALIANI CHE FAVORISCONO LA DENAZIONALIZZAZIONE BlackRock, Vanguard e State Street, le Big Three che ci tengono sotto scacco

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   di Pietro Diodato

I più grandi fondi d’investimento mondiali, tutti americani, sono BlackRock, Vanguard e State Street, detti le Big Three. Fondi che si controllano reciprocamente (ognuno possiede azioni dell’altro) e, soprattutto, dei quali è praticamente impossibile conoscere nelle mani di chi è la proprietà. Questi fondi, controllano le società di rating, cioè quelle che esprimendo un giudizio sulla tenuta finanziaria di uno Stato, orientano gli investitori.

E, quindi, sono in grado di determinare la tenuta o meno di un governo (ricordate il governo Berlusconi nel 2011?). Detto più volgarmente, BlackRock ad esempio, “tiene per le palle” il governo italiano (ma anche altri nel mondo). E non solo per la capacità finanziaria (si parla di oltre 10mila miliardi di dollari di dotazione). Allora i “sovranisti” italiani al governo, cosa hanno pensato di fare per tenersi buoni i mercati? Semplice!

Hanno consentito a BlackRock, ed altri fondi minori, di fare shopping in Italia, attraverso una massiccia colonizzazione, comprando quote significative in settori strategici (cose che Berlusconi aveva respinto, ed in parte anche Mario Draghi), arrivate oggi a circa 100 miliardi di euro. È dovuto arrivare, infatti, un governo “sovranista” per consentire a BlackRock di acquisire quote di:

1) Partecipazioni in banche e finanza:

-UniCredit: BlackRock è tra i principali azionisti della banca, con quote intorno al 7%.

-Intesa Sanpaolo: Detiene una quota significativa, pari al 5%.

-Banco BPM: Ha investito anche in questa banca.

-Azimut Holding: Possiede quote rilevanti nel settore del risparmio gestito.

-Mediobanca: Ha una quota importante in questa banca d’affari.

2)Partecipazioni in infrastrutture e energia:

-Enel e Eni: Detiene partecipazioni nelle principali società energetiche italiane.

-Terna e Italgas: Ha quote in queste importanti realtà del settore.

-Saipem: Partecipa alla società di servizi per l’energia.

-Rai Way: Possiede quote nella società che gestisce le infrastrutture per la radiotelevisione.

3)Partecipazioni in settori industriali:

-Leonardo: Ha recentemente aumentato la sua quota nel principale gruppo italiano dell’aerospazio e della difesa, superando la soglia del 3%.

-Stellantis e Moncler: La sua presenza si estende anche nel settore automobilistico e della moda di lusso.

-Prysmian: Possiede una quota del 5% in questa azienda leader nei cavi.

4)Altre partecipazioni:

-Telecom Italia: Pur essendo stata più alta in passato, la presenza di BlackRock in Telecom Italia tuttavia si è ridotta nel tempo.

-Ferrari: Ha anche partecipazioni nel settore delle auto sportive.

Tutto questo, da parte del governo, con la scusa di fare cassa ed abbassare il debito pubblico. Cioè, per qualche miliardo di euro (che non risolve i nostri problemi di deficit) vendiamo gli asset strategici, mettendo il destino dell’Italia nelle mani di soggetti stranieri neppure ben identificati, che valgono molto ma molto di più del loro valore di mercato, soprattutto in termini di “sovranità” appunto, e con il rischio di migliaia di licenziamenti ecc ecc. In definitiva, è come se il governo pagasse la tangente per continuare a governare senza rischi.

Ma ne vale veramente la pena?

 

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