Sull’uomo che per vent’anni ha retto, nel bene e nel male, le sorti d’Italia, si è scritto di tutto. Fiumi d’inchiostro, molti dei quali hanno reso ricchi scrittori di valore e mezze tacche; Grandi registi e videomaker smanettoni; Storici di grande levatura e cantastorie da trattoria. Bruno Vespa con un libro sul Duce ci si comprò addirittura una villa bellissima villa a Ponza incastonata nella roccia a strapiombo sul mare.
Antonio Scurati, meglio conosciuto come “l’uomo di M” grazie al direttore di Libero Sallusti, ha avuto il suo momento di vana gloria grazie a qualche comparsata nei salotti della 7 di Cairo & C.

“M” Il figlio del secolo, questo il titolo del libro di Scurati dal quale Sallusti prese spunto per un titolo a 8 colonne, ha ispirato la mini serie televisiva diretta da Joe Wright e scritta da Stefano Bises e Davide Serino. Uno dei pochi flop di Sky che ha già declinato la possibilità di prendere in considerazione il sequiel. Un polpettone demenziale dove l’attore Luca Marinelli ha tentato di scimmiottare un improbabile Benito Mussolini finendo anche lui miseramente nel tritacarne della critica.
Aldo Cazzullo, Arrigo Petacco, Pasquale Chessa, Denis Mack Smith, Renzo De Felice, fino a Francesco Chiocci col suo bellissimo libro “Rachele”, tutti si sono cimentati nel raccontare Benito e Rachele. Della moglie del Duce d’Italia poi, scrisse anche sua nipote Edda Negri Mussolini figlia dell’ultimogenita Annamaria Mussolini e Giuseppe Negri, in arte Nando Pucci Negri. L’oper aveva come titolo “Donna Rachele mia nonna. La moglie di Benito Mussolini”. Ogni pagina, ogni rigo, ogni parola narravano di una donna forte ma di una dolcezza che solo le donne romagnole, le “arzdore” possono esserlo. Una donna che amò oltre qualsiasi immaginazione umana il suo uomo.
Qualche settimana fa, con un’intervista a Vanity Fair, anche Alessandra Floriani, così la chiamava Teodoro Buontempo, asserendo che Mussolini era un cognome troppo impegnativo per lei, annuncia l’uscita di un suo libro sui nonni. E non avrebbe potuto esordire peggio in quanto, sostanzialmente, definisce sua nonna una fedifraga.
Già. Pur di pubblicizzare il suo manoscritto, Alessandra Floriani ci presenta una sua fantasiosa ed inedita versione. Quella di sua nonna Rachele. La moglie del Duce, per la nipote, era stata sostanzialmente una “zoccola”.
Peccato che la Floriani non abbia suscitato che pena fra l’opinione pubblica, che forse intenerita dalle vicende che la povera Alessandra ha dovuto subire, non ultima quella riguardante il marito condannato per la vicenda delle ragazzine indotte a prostituirsi, ha glissato quasi ignorando i vaneggiamenti e le incredibili e fantasiose ricostruzioni storiche secondo le quali vedrebbero Rachele Guidi tradire Benito Mussolini con tal Corrado Varoli, per vendetta.
Certo, se è vero che certe persone, pur di far parlare di loro, sarebbero disposte a fare il morto ad un funerale, la signora Floriani è riuscita a fare addirittura di più, e lo ha fatto infangando la memoria dei suoi nonni.
